CAMMINATA ALLA RICERCA DI UN Sè-ME- ripescando nel cassetto dei ricordi
Certe volte e’ sufficiente sapere ascoltare i fremiti che dentro avvertiamo per poterci sentire e poi, ritrovare.
Eravamo 9 tra bimbi e adulti stamane, un gruppetto familiare che ha inforcato i bastoncini per solcare passo passo i dintorni della campagna reggiana e ritrovarsi ad annusare profumi di iris, finocchietti e glicini inesorabilmente.
Avevamo pensato molto al titolo di questa giornata, che voleva essere in parte ludica, in parte formativa e così è apparsa all’improvviso la parola Seme, che sezionata poteva riprodurre e regalare il termine Sè, come una bella ed emozionante discesa in noi stessi.
Per le prime 2 ore ci siamo ritrovati a lasciar scivolare qualsivoglia informazione circa l’età, la provenienza etnica o altre nostre specifiche caratteristiche. Certo spiccava quella famiglia di origine colombiana che raggruppava tre generazioni, tra genitori figliola e nonna si aggiungeva pure il nipotino Felipe di 4 anni, che sapeva fare il paio con la bimba di Debora, anche lei di anni 4.
Mentre la tecnica dell’oscillazione entrava nel nostro movimentarci e diveniva abituale grazie alla didattica precisa offerta da Giuseppe, abbiamo trovato piacevole e sorprendente deviare il percorso in un boschetto adiacente per poterci immergere nei profumi persistenti e nel senso di pace che pervadeva i dintorni. Dopo aver attraversato il Parco Acque Chiare poi e mentre i bambini mostravano ancora più resistenza di noi, notavamo quanto fosse piacevole lasciar andare il flusso dei pensieri ascoltando il ritmo del respiro e il battito dei nostri cuori.
Siamo giunti infine, presso l’orto di Gabrina gestito da Associazione Gramigna presso il quale ha avuto inizio lo spazio di mediazione gestito dal dialogo di Debora che piano piano, si è tramutato in un meta-Logo, ovvero uno spazio a doppio binario, nel quale le persone raccontavano dell’esperienza vissuta sì, utilizzando un elemento , in questo caso una pianta officinale, come l’assenzio, il finocchietto o altre piante odorose che richiamavano alla memoria anche ricordi molto remoti….
Al momento del rientro, ciascuno di noi si sentiva pienamente soddisfatto e grato per essersi permesso di coniugare un’esperienza fisica ad un’altra più emotiva e si congratulava con gli organizzatori Giuseppe Mastinu e Debora Reggiani per la sperimentazione ben riuscita. Riteniamo che davvero, essendo noi tutti collegati da un unico filo sottile, ci vogliamo lasciar attraversare da risorse e potenzialità intense che ci consentano di vivere in modo più Intero questa esistenza.