Mediazione Culturale e dialogo attivo in collaborazione con AfroDanzalo
In un mondo dove la conflittualità sociale sta assumendo tratti mai conosciuti prima, la capacità di relazionarsi con gli altri ed il mondo è divenuta una priorità. Diversamente, il rischio è quello di veder compromesso il benessere sociale e la qualità della vita di tutti i cittadini. Si assiste infatti all’aumento di controversie circa atteggiamenti e comportamenti d’ordine civile.
Non solo le migrazioni, ma anche il pendolarismo, il dinamismo sociale, la precarietà lavorativa, lo spazio abitativo ristretto ecc. obbligano gli individui ad un costante confronto con più ordini regolativi, spesso fra loro contraddittori, che aumentano le occasioni di confronto e scontro.
Si ritiene quindi opportuno porsi in una dimensione di ascolto attivo di fronte ad un’utenza che manifesta problematiche in ambito socio-relazionale.
L’utenza sarà ricevuta in ascolto attivo per un appuntamento preliminare gratuito destinato alla reciproca conoscenza e all’elaborazione di un percorso comune per la risoluzione delle problematiche. Il costo per ogni incontro del percorso è da definire in base alla durata del percorso stesso.
Apertura di Sportello di Ascolto Attivo ogni sabato mattina dalle ore 10.00 alle 13.00
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Laboratorio esperienziale consapevolizzante ed evolutivo con metodo del
TEATRO DELL’OPPRESSO
Il 02 e 03 ottobre 2021
Questa proposta si rivolge a tutti quelli che desiderano conoscere e sperimentare in generale le tecniche del Teatro dell’Oppresso, quindi educatori, insegnanti, studenti, volontari, psicologi, genitori, ecc. ecc..
Gli strumenti di lavoro saranno
Giochi/Esercizi, Teatro Immagine, Teatro Forum.
I GIOCHI sono strumenti che accentuano l’aspetto più ludico, cioè l’esplorazione di più ricche possibilità comunicative con l’altro (rappresentano il dialogo).
GLI ESERCIZI Sono strumenti che consentono di acquisire una conoscenza più profonda del proprio corpo e una maggiore capacità introspettiva (rappresentano il monologo).
IL TEATRO IMMAGINE introduce al linguaggio analogico del corpo e alla potenza del significato polisemico. Viene eliminata la parola e la sperimentazione comunicativa viene agita e letta mediante le immagini create col corpo quindi in prospettiva polisemica.
IL TEATRO FORUM permette di esplorare e agire il conflitto in modo creativo indirizzandolo ad una buona soluzione per chi sperimenta il conflitto.
Si sceglie un conflitto, lo si esplora, lo si mette in scena per agirlo fino al culmine dell’oppressione e poi lo si interrompe.
Da questo momento, chi vuole, inizia la ricerca delle possibili soluzioni al conflitto.
Questa metodologia è stata messa a punto dal regista Augusto Boal, negli anni sessanta ed è diffusa in tutto il mondo come strumento di coscientizzazione.
Utilizza il teatro come mezzo e non come fine, per arrivare a sperimentare con consapevolezza conflitti o oppressioni personali.
L’azione teatrale non si preoccupa tanto del lavoro estetico, dove generalmente attore e spettatore restano divisi, ma punta ad un’esperienza in cui le parti, scambiandosi il ruolo e i saperi, creano un percorso di esplorazione dei propri conflitti nell’ottica di individuare strategie per affrontarli.
Non è un teatro per diventare attori, non cerca la catarsi. Nella filosofia di Augusto Boal l’essere umano è ATTORE di sé stesso ma ne deve prendere consapevolezza poi agire. Per Boal il teatro è un luogo dove ricercare e ricreare sé stessi.
L’approccio all’esperienza non sarà direttivo ma tenderà a far emergere le singole personalità e le risposte dei partecipanti lasciando al formatore il compito di guida del lavoro il tutto in un clima di ascolto e accoglienza.
Obiettivi tra in tanti:
1) Presa di coscienza rispetto a sé stessi e alla relazione col proprio ambiente (persone, istituzioni, lavoro, ecc.) e col proprio ruolo (figlio/a, coniuge, amico, collega di lavoro, ecc.)
2) Elaborare nuove forme di comunicazione “efficaci” non solo attraverso la verbalizzazione, ma anche attraverso il linguaggio del corpo.
3) Esplorare situazioni, vissuti, strategie di comportamento proprie ed altrui grazie alla metodologia attiva oltre che alla ricchezza e all’esperienza del gruppo, con attenzione particolare a quelle situazioni di vita che sono vissute o ricordate come conflittuali, oppressive, perdenti col fine di rielaborarle positivamente.
4) esplorare altri modi di essere nel mondo, oltre quello appreso, tra i quali reperire qualche cosa di utile per la propria evoluzione.
5) Sperimentare attivamente, grazie alla “prova in scena”, soluzioni migliorative possibili da calare nella realtà quotidiana.
Si raccomanda vivamente un abbigliamento pratico e comodo.
Per eventuali informazioni tecniche Angelucci Fernando 3472252813
o mail dixitt@libero.it